La LIM questa (non più) sconosciuta

La tecnologia sta sempre più entrando a far parte della nostra vita quotidiana, da Wikipedia su cui si possono cercare informazioni, proprio come in una enciclopedia virtuale, fino ai messaggi su Whatsapp con i propri amici. Ogni giorno si vedono ragazzi sempre più giovani (ormai anche i bambini!) fissare ininterrottamente i cellulari forniti loro dai propri genitori, o talvolta di loro proprietà, trascurando invece la persona che si trova di fronte a loro.

Credo che, come per ogni strumento, il problema non sia nell'oggetto in sè, ma nell'uso che se ne fa e sulla consapevolezza di come e, in particolare quanto, servirsene. 

Ad esempio credo che negli ultimi anni la scuola stia dimostrando come convivere e collaborare in modo adeguato con la tecnologia. Ovviamente anche le scuole non potevano non essere prese d'assalto dai nuovissimi strumenti e dispositivi tecnologici ma penso che sia stata in grado di gestire abbastanza adeguatamente questa nuova opportunità: ne abbiamo prova con l'avvento delle LIM nelle aule scolastiche. Ricordo che la prima che ho visto entrò a far parte della mia classe in terza superiore e che subito suscitò un vivo interesse in tutti noi liceali. Alcuni professori un po' in imbarazzo per la loro incapacità di usarla, preferivano continuare a servirsi dei gessetti sulla lavagna in ardesia, forse anche per non voler abbandonare questo strumento secolare che aveva accompagnato tutta la loro vita scolastica, ma ben presto tutti loro si sono convertiti a questa nuova tecnologia (credo, e spero, a seguito di una formazione riguardo le funzioni della lavagna multimediale). Ricordo bene che le prime volte noi ragazzi sfruttavamo spesso tutta la ricreazione per disegnarci sopra con i differenti strumenti di paint o per scoprire tutte le sue misteriose potenzialità, dato che si poteva usufruire anche di internet!
Negli anni successivi ho visto come questo dispositivo sia stato sempre più adoperato quotidianamente prendendo il posto del proiettore, del registratore per sentire i cd, delle lavagne in ardesia o di quelle con i fogli di carta o su cui si poteva scrivere con i pennarelli appositi e credo che in questa caso sia stata un'ottima innovazione per la didattica scolastica. E' un modo più interattivo per affrontare le lezioni, per usufruire di fonti e linguaggi ormai quotidiani come video-conferenze su youtube o per preparare le presentazioni con slide: ricordo quanto era interessante, stimolante ed efficace seguire le lezioni di storia dell'arte con la prof che ci mostrava le opere da cui poteva ingrandire alcuni particolari e ci evidenziava direttamente sopra importanti dettagli da notare.

Dall'altra parte capisco anche l'iniziale difficoltà (che ormai mi sembra essere stata largamente superata) da parte dei professori che si trovavano davanti a questo nuovo ''essere tecnologico'' con cui trasmettere il loro sapere, dato che spesso molti di loro erano avanti con l'età e non avevano molta dimistichezza con la tecnologia come invece riuscivamo noi giovani adolescenti. Credo che oltre al supporto informatico sul momento, dato da tecnici presenti a scuola durante la mattinata, i quali spesso venivano chiamati disperatamente in aiuto, sia stato proposto ai professori anche un percorso di formazione sull'uso della LIM e dei nuovi dispositivi tecnologici. Non è possibile, a mio parere, dotare le classi di un'opportunità tale e lasciare a se stessi coloro che sono sanno come sfruttarla: i professori dovrebbero essere istruiti sulle modalità d'uso a priori e non una volta che si trovavano faccia a faccia con i propri alunni a cui devono esporre il programma. 
Penso quindi sia fondamentale non solo fornire una tecnica ma anche insegnare come usarla al meglio per far fruttare tutte le sue potenzialità. 






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